Il
compromesso, come abbiamo esaminato in un apposito
paragrafo, è un ostacolo duro da superare.
Con l’agente immobilaire non ci sono problemi:
siccome prende la provvigione da due parti, cura
l’interesse di entrambi i contraenti e stipula
un contratto equilibrato.
Per chi fa a meno dell’agente ci sarebbe
il ricorso al notaio. E’ la migliore garanzia
di un contratto inattaccabile dal punto di vista
giuridico, ma l’acquirente spesso non ha
alcuna convenienza a fare questi passo: il compromesso
stipulato da un notaio deve essere obbligatoriamente
trascritto, con tutti costi che l’operazione
comporta e che in una trattativa tra privati destinata
a perfezionarsi con il rogito nel giro di poche
settimane in genere non vale la pena di affrontare.
Ma c’è di più: il prezzo indicato
nel compromesso deve essere lo stesso che comparirà
sul rogito, cosa che, per motivi fiscali, potrebbe
non risultare particolarmente gradita al compratore.
Un avvocato va egualmente bene dal punto di vista
della precisione giuridica, ha però il
difetto di non essere un professionista super
partes, ma di curare l’interesse di chi
lo paga.
Quando le cose stanno così, non rimane
che una soluzione: le due parti consultano ognuna
il proprio legale e poi i due avvocati stilano
il compromesso. La cosa funziona, ma mettendo
nel conto finale, oltre al tempo impiegato e alla
fatica già affrontata, anche la parcella
dei legali ci si dovrebbe domandare: ma ho proprio
risparmiato facendo da me? Non era forse meglio
delegare sin dall’origine tutti i problemi
a un agente immobiliare? |